Dopo essere arrivato sul posto ho avuto la fortuna (si fa per dire) di aver incontrato l’addetto della Proloco e ho scoperto, per l’ennesima volta, che le gole dell’Alento sono di nuovo chiuse in quanto i ponticelli non sono più tanto agibili e necessitano di manutenzione, ma è possibile comunque arrivare fino alle tombe rupestri. L’ordinanza quindi va assolutamente rispettata in particolar modo quando si va in gruppo. In ogni caso poco male, il tutto viene compensato dal resto delle gole e dell’itinerario al completo.
Si parte dall’area parcheggio antistante il campo sportivo.
Si prosegue verso la Badia di un centinaio di metri lungo il quale si incontra un fontanino.
Poco dopo a destra si imbocca il sentiero dello spirito S.
Si inizia a salire fino a raggiungere l’albero secolare.
Si prosegue per il sentiero ed in circa 1 ora e 15 minuti si raggiunge l’Eremo di Sant’Onofrio.
L’ingresso è libero, l’eremo è sempre aperto.
Adiacente all’eremo vi è un’area picnic con fontanino per una breve sosta.
Da qui si riparte ripercorrendo a ritroso lo stesso sentiero, ma prima di arrivare al grande albero si imbocca una deviazione a sinistra che porta sulla strada asfaltata (contrada Brecciarola). Qualche metro più giù si taglia a sinistra per un sentiero che porta nuovamente sulla contrada. Ancora qualche metro per poi trovare l’imbocco del D4 per Castel Menardo.
Lungo il sentiero si incontra un’area picnic con fontanino.
Salendo si iniziano a scorgere i ruderi della fortezza.
Si continua costeggiando la fortezza fino a raggingere l’ingresso.
Ecco una foto della fortezza scattata un po’ più dall’alto, si può notare la pianta triangolare.
Il panorama in direzione Nord-Est, si nota il comune di Serramonacesca poco più giù.
Dalla fortezza si torna indietro per lo stesso sentiero D4 e, una volta usciti sulla strada asfaltata, si prosegue giù fino all’incrocio con la strada che dal paese sale su verso la Badia di San Liberatore a Maiella. La imbocchiamo appunto a destra e risaliamo in direzione della Badia. Lungo la strada asfaltata incontriamo un altro fonanino con giusto un tavolo.
Prima di concluedere l’anello che si chiude al campo sportivo, incontriamo una deviazione per il complesso rupestre di San Liberatore. Lo imbocchiamo.
Dopo nemmeno 50 metri a salire troviamo il complesso rupestre.
Riscendiamo sulla strada principale e proseguiamo salendo sempre verso il campo sportivo (punto di partenza) ed imbocchiamo a sinistra il sentiero D3 per le gole dell’Alento verso le tombe rupestri.
Vale la pena una deviazione di 2 minuti verso la pozza dell’argilla.
Eccola.
Torniamo sul sentiero principale e continuiamo a risalire le gole. Occhio agli scarponcini adatti per chi non vuole bagnarsi i piedi, c’è un piccolo guado da attraversare.
Di seguito uno fra i vari scenari delle gole dell’Alento.
Ed ecco finalmente arrivati alle tombe rupestri.
Altro splendido scenario nell’area delle tombe rupestri. In fondo si può notare il divieto di proseguire come da ordinanza.
Come è possibile notare, il ponticello ha le ringhiere totalmente divelte. Ci sono altri ponticelli salendo che probabilmente anch’essi saranno in condizioni di mancanza di sicurezza.
Tornando indietro per lo stesso sentiero D3 si incontra la deviazione per poter risalire verso la badia. Ed eccola in tutto il suo splendore!
Nel periodo primaverile, le aperture al pubblico sono solo nei weekend e festivi, ma è possibile richiedere, in caso di visite di gruppo un’apertura straordinaria in cambio di un’offerta alla proloco del comune di Serramonacesca di 1 euro a persona.
Adiacente alla badia, che ufficialmente viene chiamato Monastero di San Liberatore a Maiella, vi è l’area faunistica del Capriolo.
Costeggiando l’area si arriva ad un belvedere da cui è possibile ammirare dall’alto le tombe rupestri e le gole sottostanti.
Da qui si torna sulla strada principale e, riscendendo verso il campo sportivo per concludere l’escursione, è possibile ammirare il monastero da un’altra angolazione.
Il tempo complessivo di percorrenza dell’escursione è stato di 3 ore 30 minuti con un passo normale, ma nel caso di escursioni di gruppi numerosi è necessario aumentare le tempistichie anche a 4 ore se non 4 ore e 30.
Di seguito il link alla pagina per poter visualizzare la mappa con la traccia gpx insieme a tutte le foto fatte durante il percorso. C’è giusto un errore di distrazione in cui, la prima volta che riscendo in strada, al km 4.2, al posto di deviare a destra e poi immediatamente imboccare il sentiero a sinistra, ho proseguito a sinistra sulla strada tentando poi di tagliare a destra attraverso un altro sentiero che alla fine si perdeva nei boschi costringendomi a tornare indietro.